Giovanni Trapattoni è stato uno dei grandi allenatori che ebbe modo di scoprire quanto la Red Bull tenesse alla sua creatura. Il Salisburgo, oltre al tecnico italiano, ha avuto sulla sua panchina uomini del calibro di Adriaans e Stevense fino a cambiare radicalmente decisione. Spazio ai giovani allenatori, spazio a nuove idee. Dallo scorso anno è toccato al tedesco Marco Rose diventare l’allenatore della Red Bull austriaca. Classe 1976 con un passato… freschissimo: una sola stagione sulla panchina della Lokomotive Lipsia nella quarta divisione austriaca, campionato datato 2012/2013.
Questo cambio di rotta in casa Salisburgo ha portato i suoi frutti. Prima l’eliminazione della Real Sociedad e poi quella del Borussia Dortmund. La scelta di questo cambio di rotta è figlia delle decisioni prese anche nella vicina Bundesliga, dove i giovani allenatori hanno cominciato a prendere per mano la rifondazione del calcio tedesco. Rose ha vissuto quattro anni nelle giovanili della Red Bull. Il suo gioco è di sostanza: meno offensivo del passato e con una difesa di ferro: 54 gol fatti e 19 subiti. La retroguardia ha fatto grandi cose anche in Europa League, schierata con gli espertissimi Wanke, Ulmer, Leitgeb e Berisha. A questi va aggiunto il centrale croato Caleta-Car.
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