Simone Inzaghi, da seconda scelta a protagonista della stagione biancoceleste. La Lazio ha totalizzato 70 reti in questo campionato, piazzandosi quarta tra i migliori attacchi di Serie A, dietro a Napoli, Roma e Juventus: è l’unica squadra ad aver segnato 5 gol solo nel primo tempo di una partita
Il rifiuto estivo di Bielsa è solo un ricordo lontano. Non potrebbe essere altrimenti di fronte alla maestria del burattinaio più professionale della Serie A. Simone Inzaghi si è rivelato al di sopra delle più rosee aspettative che società, tifosi e i giocatori stessi avrebbero potuto avanzare. Determinazione e costanza. I frutti del lavoro in allenamento sono stati, domenica dopo domenica, sempre più evidenti in campo. I numeri parlano chiaro. La Lazio di mister Inzaghi non sbaglia una mossa. Le prove settimanali a Formello sono solo una formalità (come il rinnovo del tecnico). Quando si apre il tendone e gli undici biancocelesti entrano in scena sanno perfettamente cosa fare. Il copione è sempre lo stesso, gli applausi sempre più fragorosi dagli spalti. La ricetta della perfezione biancoceleste è chiusa a chiavi negli spogliatoi. Una cosa è certa, l’orchestrazione dei movimenti in campo voluta da Inzaghi e, ormai, metabolizzata dai giocatori si sta rivelando proficua: i gol arrivano sempre e sempre di più. Ai biancocelesti non basta segnare nel primo tempo, non basta avere 3 gol di scarto con l’avversario. Una volta conquistata la partita, vogliono sigillare il risultato e lo mettono in cassaforte come è successo contro la Sampdoria. 7-3 perchè 7-1 sembrava brutto per i vicini di casa giallorossi.
Ad aprire le danze il gioiellino di casa Lotito. Keita Balde, infatti l’ha buttata dentro alla prima azione. Era il 2′ di gioco e la Lazio stava già vincendo 1-0. Ciro Immobile, però, era già in astinenza da gol (dopo l’assenza nel derby con la Roma per l’influenza) e l’ha fatto al 19′. Era trascorso solo un quinto del tempo del match e la Lazio avrebbe potuto arretrarsi sulla linea difensiva e proteggere il risultato. Avrebbe potuto, ma non l’ha fatto. Ha continuato a segnare con Hoedt, Anderson e de Vrij, tutti nel primo tempo. Gli altri due gol del secondo tempo di Lulic e Immobile hanno solo congelato la scenografia impeccabile del primo. Uniche defiance la doppietta di Quagliarella al 72′ e 90′ e nel primo tempo la rete di Linetty al 32′. “Dobbiamo prendere meno gol. Abbiamo questo problemino, ma è come cercare il pelo nell’uovo. Se continuiamo così potremmo toglierci grandi soddisfazioni”, ha ammesso Inzaghi a fine partita. Del resto il risultato di oggi non poteva che essere gratificante. Oltre alla conquista del quarto posto e del matematico accesso all’Europa League, quella contro la Samp è stata una partita più che soddisfacente per i gol segnati dai biancocelesti, sette. Quattro in più rispetto all’ultima giornata di campionato, il derby con la Roma finito 3-1 per la prima squadra della capitale. Nella giornata precedente, invece, le reti erano state 6, al Palermo.
Non c’è dubbio che la Lazio stia continuando con il segmento positivo di primati. Si tratta dell’unica squadra della Serie A ad aver raggiunto quota 5 gol solo durante il primo tempo. L’attacco bianceleste milita al quarto posto tra quelli del campionato di Serie A, dopo Napoli, Roma e Juventus; Inzaghi è riuscito ad ottenere dai suoi ragazzi 70 reti da inizio stagione: “Sono giocatori che fanno la differenza” ha detto il tecnico ai microfoni di Mediaset Premium. Ha poi continuato parlando di rinnovo: “Ormai dovrebbe essere una formalità. Io e il preidente siamo stati molto impegnati, questa settimana troveremo il tempo di incontrarci”.
Forse è vero che i mali non vengono mai per nuocere. Soprattutto se la seconda scelta si chiama Simone Inzaghi.