Chi conosce Lotito si è sorpreso soltanto della tempistica del comunicato affidato all’Ansa sullo stadio della Lazio. Dopo l’annuncio dell’ok ai lavori a Tor di Valle, i laziali erano lì con l’orecchio puntato alla suoneria del telefono in attesa del messaggio di Lotito: «Mo’ famo lo stadio della Lazio». Il presidente, invece, ha aspettato 12 ore prima di chiedere di costruire il “suo” stadio. Quello che sogna da più di 10 anni, da quando insomma si è preso la prima società della capitale. E proprio da questo “claim” è passato il predicone alla prima cittadina «la creazione dello stadio della prima squadra della capitale, la Lazio». Un passaggio scritto tra parentesi ma che è decisivo ai fini della lettura del messaggio. Caro Lotito, la prima squadra della capitale alloggia nel cuore di Roma e solo lì i tifosi biancocelesti immaginano di stare: il Flaminio. Costruire alla Tiberina, perché è lì che Lotito sui suoi terreni vuole fare lo stadio, affascina soltanto lui.
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