La finale di Champions League è sempre più vicina e a breve si saprà l’avversario della Juventus
Il Real deve solo stampare la carta d’imbarco per Cardiff, l’Atletico aspetta il miracolo, che nel calcio è possibile, ma difficile. Soprattutto se si devono fare i conti con una tripletta di Cristiano Ronaldo, messa a segno nella semifinale di andata. Zinedine Zidane, malgrado la bilancia penda evidentemente a favore delle merengues, è cauto, a poche ore della gara: “Dobbiamo fare un’altra grande partita, nel calcio non si sa mai”.
Botta e risposta con Diego Simenone: “Crediamo in noi stessi e in ciò che sappiamo fare, nei nostri ‘strumenti’ sul campo”.
L’allenatore del Real Madrid, la finale di Champions la vede vicina: “Dobbiamo pensare di essere ancora sullo 0-0. Sarebbe sbagliato affidarsi al risultato dell’andata e non dobbiamo farlo: siamo a un passo dalla finale di Champions, ma ancora non ci siamo qualificati. Che partita mi aspetto? L’Atlético cercherà di non farci giocare, è il suo stile. Ma noi continueremo a fare quello che ci ha portato fin qui”.
El Cholo, invece, è conscio della difficoltà dell’impresa, ma carica ugualmente la squadra, come è nel suo stile: “Sappiamo di cosa siamo capaci e ho piena fiducia nei miei. So che forniranno una grande prestazione: dobbiamo sfruttare al meglio il vantaggio di giocare in casa”.
E’ vero che la matematica non è un’opinione, ma anche il peso della storia conta tanto, soprattutto se si tratta di una semifinale di Champions League e se a disputarla sono le due squadre della capitale di Spagna.
L’Atletico Madrid non ha mai perso sul proprio campo in cinque semifinali europee (4 vittorie ed un pari) e non vi ha mai subito gol. 29 partite vinte su 35 al Vicente Calderon, solo due le sconfitte e, attualmente, non perde da 10 gare in Europa.
“Non ho bisogno di motivare i miei, se lo facessi sbaglierei. Per certe sfide le motivazioni ce le hai da quando ti svegli la mattina. Il Real ci ha battuti in due finali e pochi giorni fa nell’andata. Quindi per noi non ci potrebbero essere stimoli maggiori. Dobbiamo crederci”. Ha concluso il tecnico argentino.