«Il ministro Salvini ha detto che agevoleranno la costruzione di stadi aperti 24 ore: quello che ho sempre sostenuto io. Se un privato vuole portare avanti un’iniziativa deve essere messo nelle condizioni di farlo. Lo stadio non puoi farlo al Colosseo, ma ci sono tanti terreni attorno a Roma. Troppo lontani dalla città? In passato ne ho proposto uno raggiungibile con uno svincolo dell’autostrada a tre corsie, una stazione ferroviaria e, se si voleva fare una cosa romantica, anche un battello da Castel Sant’Angelo. Me lo hanno bocciato. C’è la cultura del sospetto, poi non si fa nulla. Io comunque adesso non ho chiesto niente: aspetto». Il progetto lungo la via Tiberina fu respinto perché su terreni con vincolo idrogeologico: «Ma quello si supera, ci sono le casse di compensazione per le eventuali esondazioni del Tevere. Allora le motivazioni furono tutto fuorché tecniche. Io avevo una soluzione, ma forse non andava bene che fossi stato io a trovarla».
Stefano Agresti (Corriere della Sera)