Piazza della Libertà

Il tecnico del Pescara si confessa alle Iene, facendo un resoconto delle squadre allenate in carriera: “La Lazio è la mia squadra più forte!”

Mancano solo quattro giorni alla finale di Coppa Italia. La sfida all’Olimpico Juventus-Lazio, prevista per il 17 maggio prossimo, potrebbe essere per i campioni d’Italia la prima tappa verso la conquista del Triplete e per Lazio, invece, l’occasione per spodestare la Vecchia Signora, ormai consacrata all’imbattibilità. Il peso dell’attesa per la finale Tim Cup si sta facendo sentire in Serie A e dintorni. I record della squadra di Simone Inzaghi hanno attirato gli occhi degli appassionati di calcio, interessati a più di un gioiellino di casa Lotito, oltre che affascinati dal gioco del tecnico biancoceleste.

Zeman: «Lazio, la squadra più forte che ho allenato»

Il campionato è agli sgoccioli, la finale di Coppa Italia vicinissima e la finale di Champions neanche troppo lontana (meno di un mese, il 2 giugno prossimo a Cardiff). Zdenek Zeman è tornato a parlare alle Iene. Non succedeva da 13 anni. L’ultima volta che il tecnico boemo parlò ai microfoni della trasmissione di Italia Uno era il lontano 2004, quando era allenatore del Lecce. Ha anticipato che non potrà essere presente alla finale di Champions League di Cardiff, ma…”Spero vinca la Juventus. Sarebbe bello vederla alzare la Coppa contro il Real Madrid“. In Italia ci sarà, invece, in un modo o nell’altro: “Per la finale di Coppa Italia continuerà a tifare Juventus? No, all’Olimpico tiferò Lazio. E’ stata la mia squadra più forte.” Rispondere alle domande incalzanti delle Iene non è semplice, ma il boemo forte della sua lunga e consolidata esperienza nella nostra Serie A, non ha timori: “Andrei ad allenare la Juventus, ma non mi chiameranno mai“. Il riferimento alle vecchie spaccature del passato è evidente. Lo scandalo del doping fu svelato proprio dal boemo all’epoca. Il tecnico del Pescara ha una buona parola per tutti, anche sulla coppia più chiacchierata del momento. Totti-Spalletti: “Francesco non ha colpe in questa storia. Neanche Spalletti ne ha. E’ colpa della società. dal canto suo, un allenatore nato da Totti, deve aiutare un giocatore come lui“. E poi non c’è Coppa Italia o Champions che tenga: “Totti giocherà un altro anno?“. “Deve sapere lui come sta fisicamente. A Pescara? Non verrà mai. Lui è della Roma“.
L’appuntamento per l’intervista completa è per domenica sera su Italia Uno.